in cerca di te
giovedì 24 ottobre 2013
venerdì 16 agosto 2013
è solo un arrivederci!
Ho deciso di chiudere il blog. Un po' perchè comunque non riesco ad aggiornarlo come vorrei e allora non ha più molto senso, e poi soprattutto perchè questo blog era nato come un diario del mio viaggio verso il sogno di diventare mamma, ora mamma lo sono diventata e quindi mi sembra giusto chiudere questo capitolo della mia vita. Una parte così importante e difficile che però mi ha portato fin qui.
Continuerò a seguire i vostri blog e magari tornerò presto con un blog tutto nuovo, chissà!
Un super super abbraccio a voi che mi siete state vicine in questo lungo cammino.
Continuerò a seguire i vostri blog e magari tornerò presto con un blog tutto nuovo, chissà!
Un super super abbraccio a voi che mi siete state vicine in questo lungo cammino.
venerdì 2 agosto 2013
un mese
Un mese d'amore con te, piccolina nostra.
Ti amiamo ogni giorno di più, grazie del magnifico dono che ci hai fatto!
Ti amiamo ogni giorno di più, grazie del magnifico dono che ci hai fatto!
mercoledì 31 luglio 2013
felicità
Non ho mai tempo di scrivere, lei mi assorbe completamente. La maggior pare del tempo siamo a casa sole e tra una poppata, un cambio di pannolini e un pisolino, il tempo che rimane è davvero poco. Quando lei dorme o dormo anche io o faccio qualche faccendina a casa quindi sto trascurando tutto il resto.
Lei ora dorme, è stupenda. Cresce a vista d'occhio. Me la guardo e ancora non mi sembra vero. E' bellissima, ha la pelle morbida morbida, mi piace darle i bacini sul viso, sulla pancina quando le cambio il pannolino, sulle manine mentre la allatto. Mi fa morire dal ridere con tutte le smorfiette che fa. La chiamo "la mia vecchietta" quando piange e mostra le gengive sdentate. Le piace tanto fare il bagnetto. Adoro quando mi guarda coi suoi occhioni prima di aprire la bocca come un uccellino e avventarsi sulla tetta. Quando mi guarda e sorride il cuore si spalanca e mi sento la donna più felice del mondo. Quando ha perso il cordone ho pianto perchè la amo alla follia e voglio che lei cresca forte e felice ma quello era l'ultimo pezzetto del legame che ci ha unite per nove lunghi meravigliosi mesi, e ho pensato che lei ora è una personcina indipendente, slegata da me, e un po' di malinconia mi è venuta.
La notte dormiamo insieme nel lettone ed è stupendo. Lei accanto a me così piccola e bellissima, la allatto nel letto così riposiamo meglio tutti e tre. Nonostante questo ho sempre sonno, perennemente. Però non importa. Essere mamma è faticoso, impegnativo ma stupendo.
Lei ora dorme, è stupenda. Cresce a vista d'occhio. Me la guardo e ancora non mi sembra vero. E' bellissima, ha la pelle morbida morbida, mi piace darle i bacini sul viso, sulla pancina quando le cambio il pannolino, sulle manine mentre la allatto. Mi fa morire dal ridere con tutte le smorfiette che fa. La chiamo "la mia vecchietta" quando piange e mostra le gengive sdentate. Le piace tanto fare il bagnetto. Adoro quando mi guarda coi suoi occhioni prima di aprire la bocca come un uccellino e avventarsi sulla tetta. Quando mi guarda e sorride il cuore si spalanca e mi sento la donna più felice del mondo. Quando ha perso il cordone ho pianto perchè la amo alla follia e voglio che lei cresca forte e felice ma quello era l'ultimo pezzetto del legame che ci ha unite per nove lunghi meravigliosi mesi, e ho pensato che lei ora è una personcina indipendente, slegata da me, e un po' di malinconia mi è venuta.
La notte dormiamo insieme nel lettone ed è stupendo. Lei accanto a me così piccola e bellissima, la allatto nel letto così riposiamo meglio tutti e tre. Nonostante questo ho sempre sonno, perennemente. Però non importa. Essere mamma è faticoso, impegnativo ma stupendo.
martedì 9 luglio 2013
una settimana di noi
e chi se la dimentica la giornata e la notte di una settimana fa? un'esperienza potente, dolorosa e meravigliosa. Il travaglio è iniziato alle sette di sera, alle dieci e mezza entravamo in sala parto, alle 23,56 sei nata. Avevo detto all'ostetrica "fammela nascere il due luglio, non il tre. Fammela nascere prima di mezzanotte perchè non ce la faccio più". Quando sei nata l'ostetrica mi ha detto "visto, te l'ho fatta nascere prima di mezzanotte!".
Non dimenticherò mai quei venti minuti in sala parto, così frenetici. Non ricordo tutto...ricordo la forza nelle spinte, le mie urla che uscivano da sole, le ostetriche e il ginecologo che mi dicevano di continuare così. Il dottore che dice "vediamo la testa, il papà la vuole vedere?" e mio marito che si affaccia lì davanti. Io che in un momento di lucidità chiedo se hai tanti capelli (ero convinta che fossi una capellona nera come ero io quando sono nata) e l'ostetrica che mi dice che no, hai pochi capelli e chiari. Poi la contrazione decisiva "ecco la testa" e "non aspettiamo la prossima contrazione, spingi subito di nuovo come hai fatto ora" e in un millesimo di secondo eccoti scivolare fuori e arrivare sulla mia pancia, è stato un'attimo, un secondo, prima eri dentro di me e dopo ti sentivo sulla pancia, calda e scivolosa, mi hai subito fatto la pipì addosso, io non smettevo di dire "amore mio, amore di mamma", volevo vederti il viso ma mi dicono di non tirarti su che avevi ancora il cordone attaccato. Poi ecco l'ostetrica che vuole portarti via per fare il bagnetto e io le dico che voglio tenerti ancora finchè non hanno finito con me. Così quando scendo dal lettino tu sei ancora nuda sotto al lampada. Sei stupenda, io sto bene, non sento più niente, non sento più la stanchezza. Vedo quando ti vestono, ti avvolgono in un asciugamano e ti prendo tra le braccia. Sei la cosa più bella che abbia mai visto, io mi sento una specie di Dio per quello che ho fatto. Ce l'ho fatta, ci sei. Sono orgogliosa di me e di te. Sei tutta rosa, bellissima, non ha sofferto nel parto e sei già tutta bella. Usciamo dalla sala parto, l'ostetrica mi tiene sotto braccio, io cammino con te fra le mie braccia, sorrido perchè so che girando l'angolo vedrò i miei genitori e mia sorella.
Sei mia figlia, io sono la tua mamma.
Una settimana di noi tre. Siamo ancora un po' imbranati ma sono sicura che tu mi aiuterai come hai sempre fatto. Sei la mia ranocchietta piccolina. Ti amiamo alla follia, impossibile non impazzire per te.
La nostra nuova avventura è iniziata una settimana fa...e ancora non mi sembra vero.
Non dimenticherò mai quei venti minuti in sala parto, così frenetici. Non ricordo tutto...ricordo la forza nelle spinte, le mie urla che uscivano da sole, le ostetriche e il ginecologo che mi dicevano di continuare così. Il dottore che dice "vediamo la testa, il papà la vuole vedere?" e mio marito che si affaccia lì davanti. Io che in un momento di lucidità chiedo se hai tanti capelli (ero convinta che fossi una capellona nera come ero io quando sono nata) e l'ostetrica che mi dice che no, hai pochi capelli e chiari. Poi la contrazione decisiva "ecco la testa" e "non aspettiamo la prossima contrazione, spingi subito di nuovo come hai fatto ora" e in un millesimo di secondo eccoti scivolare fuori e arrivare sulla mia pancia, è stato un'attimo, un secondo, prima eri dentro di me e dopo ti sentivo sulla pancia, calda e scivolosa, mi hai subito fatto la pipì addosso, io non smettevo di dire "amore mio, amore di mamma", volevo vederti il viso ma mi dicono di non tirarti su che avevi ancora il cordone attaccato. Poi ecco l'ostetrica che vuole portarti via per fare il bagnetto e io le dico che voglio tenerti ancora finchè non hanno finito con me. Così quando scendo dal lettino tu sei ancora nuda sotto al lampada. Sei stupenda, io sto bene, non sento più niente, non sento più la stanchezza. Vedo quando ti vestono, ti avvolgono in un asciugamano e ti prendo tra le braccia. Sei la cosa più bella che abbia mai visto, io mi sento una specie di Dio per quello che ho fatto. Ce l'ho fatta, ci sei. Sono orgogliosa di me e di te. Sei tutta rosa, bellissima, non ha sofferto nel parto e sei già tutta bella. Usciamo dalla sala parto, l'ostetrica mi tiene sotto braccio, io cammino con te fra le mie braccia, sorrido perchè so che girando l'angolo vedrò i miei genitori e mia sorella.
Sei mia figlia, io sono la tua mamma.
Una settimana di noi tre. Siamo ancora un po' imbranati ma sono sicura che tu mi aiuterai come hai sempre fatto. Sei la mia ranocchietta piccolina. Ti amiamo alla follia, impossibile non impazzire per te.
La nostra nuova avventura è iniziata una settimana fa...e ancora non mi sembra vero.
sabato 6 luglio 2013
Anna
nella notte del 2 luglio, alle 23,56, è nata la nostra meravigliosa Anna. Siamo pazzi di felicità, lei è stupenda e dolcissima.
A presto per i dettagli!
A presto per i dettagli!
venerdì 21 giugno 2013
La strada fino a te
Lo so io sono stata fortunata. Una gravidanza arrivata dopo tre iui e due icsi. C'è chi deve lottare molto di più.
Però nonostante io sia quasi arrivata a conoscere la mia bambina non mi dimentico la strada che ho fatto per arrivare fino a qui. Non li dimentico i quattro anni di speranze bruciate, pianti, dolore, scoraggiamenti, voglia di buttare tutto all'aria, di dire basta, le paure, le ansie, le notti insonni, le ore passate davanti al computer a cercare di capire perchè, poi a cercare una soluzione. I viaggi in su e giù con la speranza nel cuore, incastrare tutto, esami, visite e il lavoro. La maschera di felicità da indossare appena fuori casa e i pianti in macchina sulla strada del ritorno o le lacrime trattenute fino sulla soglia di casa e poi lasciate andare come un fiume appena dentro tra le braccia di mio marito. I suoi occhi quel giorno quando aprimmo la busta e il risultato delle beta era zero. Ecco quello sguardo non lo dimenticherò mai. Come non dimenticherò le sue braccia forti che mi stringevano quel giorno e le mie lacrime che bagnavano la sua maglietta.
A cosa è servito tutto questo?
A sentire quel giorno di ottobre la voce di mio marito pronunciare al telefono solo quel numero: Amore...106. Piangere e ridere insieme al telefono. Lui che mi raggiunge al lavoro e abbracciarci e piangere e ridere e non capirci più niente. Portare il foglio con il risultato delle beta piegato dentro al reggiseno, sempre con me. E tirarlo fuori ogni tanto e baciarlo. Poi sostituirlo con la sua prima foto, non che si vedesse molto ma quanto ho guardato quel pezzetto di carta! e portato sempre con me e quanti baci gli ho dato!
Poi crescere insieme giorno dopo giorno, vedere prima il suo cuoricino battere e gli occhi di mio marito estasiati di fronte al monitor. E poi il nostro piccolo sogno che diventava sempre più grande e nel giro di qualche giorno da invisibile fagiolino qual'era diventare un abbozzo di bimbo con già due braccette e gambette. E poi vederti in tutto il tuo splendore, tutta bella che ti muovevi nel monitor.
E poi i tuoi primi movimenti, quando hai dato i primi calcetti e anche mio marito li ha sentiti e siamo scoppiati a ridere come due matti. Le nostre passeggiate mano nella mano fantasticando di te. Le carezze sulla pancia sempre più grande, la felicità prima trattenuta e poi esplosa. Le prime compere per te. Mio marito che mi bacia e accarezza la pancia e ti parla. Io che mi guardo alla specchio e mi vedo enorme e bellissima. La paura di non essere all'altezza e la voglia di fare del nostro meglio.
Ecco a cosa è servita tutta quella strada. Tutto adesso è chiaro e lo sarà completamente quando ci guarderemo negli occhi, piccola mia. Quando i tuoi occhietti ci fisseranno interrogativi. Quando la tua manina si stringerà intorno al nostro dito e ci afferrerai per sempre. Tutto sarà completamente chiaro.
E benedico e benedirò per sempre tutta quella strada lastricata di dolore e lacrime. Bacerei ogni singolo passo fatto perchè ci ha portato qui. E rifarei tutto. Perchè quel tutto ci ha portato te.
E allora lo voglio urlare, a chi ha paura, a chi è indeciso, a chi vede la pma come una forzatura della natura, a chi si fa mille dubbi, a chi ancora ci sta pensando:
la pma non è una condanna è un'opportunità.
La strada è dura e non possiamo sapere se sarà lunga o corta ma se non fai il primo passo sarà infinita. E quando all'inizio la strada di fronte sembra lunghissima non bisogna affannarsi ma fare un piccolo passo, un passo alla volta e all'improvviso ti accorgerai di aver percorso tutta la strada e di essere arrivato alla mèta.
Però nonostante io sia quasi arrivata a conoscere la mia bambina non mi dimentico la strada che ho fatto per arrivare fino a qui. Non li dimentico i quattro anni di speranze bruciate, pianti, dolore, scoraggiamenti, voglia di buttare tutto all'aria, di dire basta, le paure, le ansie, le notti insonni, le ore passate davanti al computer a cercare di capire perchè, poi a cercare una soluzione. I viaggi in su e giù con la speranza nel cuore, incastrare tutto, esami, visite e il lavoro. La maschera di felicità da indossare appena fuori casa e i pianti in macchina sulla strada del ritorno o le lacrime trattenute fino sulla soglia di casa e poi lasciate andare come un fiume appena dentro tra le braccia di mio marito. I suoi occhi quel giorno quando aprimmo la busta e il risultato delle beta era zero. Ecco quello sguardo non lo dimenticherò mai. Come non dimenticherò le sue braccia forti che mi stringevano quel giorno e le mie lacrime che bagnavano la sua maglietta.
A cosa è servito tutto questo?
A sentire quel giorno di ottobre la voce di mio marito pronunciare al telefono solo quel numero: Amore...106. Piangere e ridere insieme al telefono. Lui che mi raggiunge al lavoro e abbracciarci e piangere e ridere e non capirci più niente. Portare il foglio con il risultato delle beta piegato dentro al reggiseno, sempre con me. E tirarlo fuori ogni tanto e baciarlo. Poi sostituirlo con la sua prima foto, non che si vedesse molto ma quanto ho guardato quel pezzetto di carta! e portato sempre con me e quanti baci gli ho dato!
Poi crescere insieme giorno dopo giorno, vedere prima il suo cuoricino battere e gli occhi di mio marito estasiati di fronte al monitor. E poi il nostro piccolo sogno che diventava sempre più grande e nel giro di qualche giorno da invisibile fagiolino qual'era diventare un abbozzo di bimbo con già due braccette e gambette. E poi vederti in tutto il tuo splendore, tutta bella che ti muovevi nel monitor.
E poi i tuoi primi movimenti, quando hai dato i primi calcetti e anche mio marito li ha sentiti e siamo scoppiati a ridere come due matti. Le nostre passeggiate mano nella mano fantasticando di te. Le carezze sulla pancia sempre più grande, la felicità prima trattenuta e poi esplosa. Le prime compere per te. Mio marito che mi bacia e accarezza la pancia e ti parla. Io che mi guardo alla specchio e mi vedo enorme e bellissima. La paura di non essere all'altezza e la voglia di fare del nostro meglio.
Ecco a cosa è servita tutta quella strada. Tutto adesso è chiaro e lo sarà completamente quando ci guarderemo negli occhi, piccola mia. Quando i tuoi occhietti ci fisseranno interrogativi. Quando la tua manina si stringerà intorno al nostro dito e ci afferrerai per sempre. Tutto sarà completamente chiaro.
E benedico e benedirò per sempre tutta quella strada lastricata di dolore e lacrime. Bacerei ogni singolo passo fatto perchè ci ha portato qui. E rifarei tutto. Perchè quel tutto ci ha portato te.
E allora lo voglio urlare, a chi ha paura, a chi è indeciso, a chi vede la pma come una forzatura della natura, a chi si fa mille dubbi, a chi ancora ci sta pensando:
la pma non è una condanna è un'opportunità.
La strada è dura e non possiamo sapere se sarà lunga o corta ma se non fai il primo passo sarà infinita. E quando all'inizio la strada di fronte sembra lunghissima non bisogna affannarsi ma fare un piccolo passo, un passo alla volta e all'improvviso ti accorgerai di aver percorso tutta la strada e di essere arrivato alla mèta.
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