lunedì 30 luglio 2012

sei incinta?

Stamattina vado al bar per un caffè. La barista come mi vede:
sei incinta?
No.
Ah, allora sei ingrassata.

Mentre la mia bocca diceva "no" nella mia testa si svolgeva il seguente dialogo.
sei incinta?
Il contrario, mi sono appena tornate e guarda sono felicissima perché dopo l'icsi andata male il ciclo era sballatissimo e invece finalmente è tornato regolare così posso sperare di provare con un nuovo tentativo a settembre, sì perché io non posso avere figli, ma non fare quella faccia triste, non li posso avere naturalmente ma per fortuna la scienza potrà aiutarmi! Comunque grazie per avermi detto che sono ingrassata, non me ne ero accorta! e adesso per favore fammi quel ca**o di caffè e visto che ormai ci sono mi mangio anche un cornetto!

venerdì 27 luglio 2012

ritrovare l'equilibrio

Questo mese non è stato facile, ci siamo ritrovati con nuovi ritmi, con l'intoppo della cisti che mi ha costretto a fare di nuovo su e giù dal centro quando ancora dovevo disintossicarmi.
Finalmente dopo la famosa mega litigata (forse ci ha fatto bene) abbiamo trovato un nuovo equilibrio nella nostra vita quotidiana.  Nuovi ritmi, nuovi orari, per la prima volta da quando viviamo insieme passiamo così tanto tempo insieme, ci vediamo per pranzo, torno a casa la sera è lui è lì, magari ai fornelli  per preparare una delle sue cenette ( a fine stagione rotolerò per quanto sto mangiando!).
Dopo pranzo ci facciamo il riposino come i bambini o i vecchietti ma io mi sento tanto rilassata anche se lavoro parecchio. La casa è più in ordine, mi sento più serena e credo anche lui. Ci voleva solo un po' di tempo per assestarci e forse forse ci siamo riusciti.
Ho deciso che fino a settembre starò lontana dai medici e soprattutto dal pensiero di un figlio, del nuovo tentativo, dei centri, dei problemi che potrebbero sorgere. Naturale che non sia così semplice, ma almeno sapere che fino a settembre inoltrato non farò nulla, bene o male mi fa staccare da quel pensiero fisso.
Ho tagliato i capelli, belli corti corti. Avevo bisogno di vedermi diversa e quando mi taglio i capelli per me è sempre un momento di rinascita.

Purtroppo in serata abbiamo avuto una brutta notizia, un parente molto giovane ha una malattia subdola e incurabile. E' terribile e devo ammettere che la cosa mi ha buttato molto giù. Non c'è pace in questa vita.
Ho pensato che davvero non vale la pena di perdere tempo a fasciarsi la testa ma che si deve cercare di vivere le proprie giornate nel modo migliore possibile, godendo delle piccole cose. Siamo molto fortunati, abbiamo tanto e abbiamo la possibilità di lottare per cercare di raggiungere anche il nostro sogno. So che questi pensieri sono dettati dal  momento ma mi impegnerò a far si che guidino la nostra vita. La vita è ora.

lunedì 16 luglio 2012

poi succede

"non cercate altrove il cappello della felicità , perché lo avete già in testa".
Così ci hanno scritto nel libro dei ricordi il giorno del mio matrimonio vedendo la nostra felicità.
E io mi impegno nelle mie giornate affinché sia così.
Poi succede che un nuovo medico ti dica che quel versamento potrebbe essere il sintomo di un'infiammazione vecchia, che l'ovaia potrebbe essere avviluppata intorno alla tuba, che tube pervie non significa tube funzionanti. E ti dice di continuare con la pma perché un intervento sarebbe inutile in quanto non  risolutivo.
E succede che tu torni a casa con la morte nel cuore, consapevole che la vostra infertilità potrebbe avere questa causa, forse le mie tube non funzionano come dovrebbero. Per avere un figlio dovrò fare fecondazione assistita, non che non lo sapessi ma sentirselo dire così è diverso, significa niente più speranze. Sono solo ipotesi ma pesano come un macigno.
E succede che discutendo con tuo marito tutte le ansie di questo periodo escano fuori, lui senza lavoro, tu convinta di essere nella coppia la causa della vostra infelicità. E così passate due giorni senza parlarvi, sull'orlo del non ritorno. E sono solo le parole di tua madre e di tua sorella a farti fermare, contare fino a dieci e poi parlare.
Poi succede che incontri intorno a te le tue coetanee, compagne di scuola o di giochi quando eri bambina, e chissà perché, sembrano essersi messe d'accordo, sembra un complotto contro di te, spingono una carrozzina, o hanno il pancione o ti dicono di essere entrate nel terzo mese (giusto per essere sicura che lo sapessi visto che in questo caso la pancia ancora non si vedeva).
Mille spilli ti pungono il cuore.
E tu ti senti vuota, inutile, incapace, inferiore.


venerdì 6 luglio 2012

gli occhi ridono

ma mi piange il cuore. Ecco come mi sento in questi giorni.
Le punture che dovevano darmi un figlio mi hanno dato una ciste all'ovaio sinistro. Ecco il perché dei cicli sballatissimi, quattro in meno di due mesi. Il medico che mi aveva seguito per la icsi mi ricontrollerà lunedì, sperando che con questa ultima mestruazione la ciste se ne sia andata.

Per fortuna a tenermi occupata e a farmi sorridere ci pensano i gatti. L'altra mattina uscendo per il lavoro sento un miagolio da sotto una macchina. Era un micino piccolissimo che piangeva disperato. Per prima cosa sono risalita a casa a prendere crocchette e una ciotolina con dell'acqua. Ci si è avventato sopra poverino. Però non si faceva prendere, era spaventatissimo e continuava a piangere. Ci abbiamo provato in due perchè nel frattempo era sceso anche mio marito. Poi lui è rimasto lì altre due ore ma niente. La sera ci riproviamo ma appena lui si faceva coraggio e si avvicinava un po' arrivava  qualche condomino che col cavolo che gli aveva portato da mangiare ma passava per dire "che carino, provate con le crocchette, provate con la scopa ecc" e lui con tutto quel via avi si impauriva di nuovo. Sono tornata a casa incazzata nera e senza gattino. La mattina seguente sono scesa e lui era ancora lì. Però, forse era disperato e affamato, si è lasciato prendere da me quasi subito. Ora è a casa con noi, il veterinario lo ha visitato, sverminato e spulciato.
Adesso lo vorrebbe prendere mia suocera che abita sotto di noi, lo potrei vedere ogni volta che voglio però non vi nego che mi piange il cuore a lasciarlo andare via, soprattutto ora che i due mici prendono confidenza e giocano assieme.

martedì 3 luglio 2012

è luglio da tre giorni




Ero piccolina, mia sorella appena nata quindi avrò avuto sui 5 anni, io e papà uscivamo in motorino, quando ancora si poteva andare in due su quei motorini tipo "ciao", senza casco ovviamente, e andiamo a fare giretti per la città d'estate. Mamma e mia sorella rimaste a casa, io mi godo ancora un po' il papà da figlia unica.  Io sto dietro e stringo le braccia sulla pancia di papà e cantiamo. 
papà: "Luglio col bene che ti voglio vedrai non finirà"
e io : "ahi, ahi, ahi, ahiiiiiiiiiiiiiiiii"
papà: "luglio sarebbe un grosso sbaglio non rivederci più"
e io: "ahi ahi ahi ahiiiiiiiiiiiii"
e poi insieme: "ci sei tu, in riva al mare..."

Se ci penso mi sembra di essere ancora lì, abbracciata a mio padre, con l'aria fresca che mi scivola addosso e la mia voce che canta a squarciagola. 
Da allora, sempre, ricordiamo luglio da tre giorni, e io mi commuovo. 




domenica 1 luglio 2012

crisi del sabato sera

Ero pronta per uscire, vestitino, sandali e perfino il rossetto nuovo che avevo comprato, quello rosso rosso che non avevo ancora messo perché mi sembrava troppo appariscente, vado in camera , mi abbasso per prendere la borsa e quando mi alzo prendo in pieno con la tempia lo spigolo della finestra aperta. Un dolore atroce, mamma mia che botta tremenda! Accorre mio marito che aveva sentito il rumore e subito va a prendere il ghiaccio, io inizio a piangere e resto lì, seduta sul letto e piango. E più piango più sudo, più sudo più sento caldo, più piango.
La botta presa ha praticamente tolto il tappo che avevo messo negli ultimi giorni ai miei sentimenti. Tutti pressati dentro di me, prima o poi dovevano uscire. Tolto il tappo ho pianto, ho pianto tanto. Ho pianto perché non ho un figlio, ho pianto perché per noi è così difficile averne, ho pianto perché due amiche sposate lo scorso anno come me sono incinte, ho pianto perché nel pomeriggio in coda al supermercato davanti a me c'era una mamma con un bimbo appena nato e lei gli baciava i piedini, ho pianto perché non so per quanto tempo riuscirò ad andare avanti così, non so se riuscirò ad affrontare un'altra icsi, ho pianto ancora per il negativo, ho pianto e mio marito mi abbracciava.  Ho pianto via tutti quei piccoli dolori che ogni giorno si accumulano dentro me.

Ho capito che devo smetterla di fare quella forte, quella che sopporta tutto col sorriso, quella che non fa niente ce la faremo. Ho bisogno di sfogarmi a volte, ho bisogno di far uscire tutto quello che si accumula dentro me. 


Poi siamo usciti, una bella serata in compagnia di amici (i superstiti senza figli), vino bianco freddo in un bel localino, risate e cavolate dette in leggerezza e poi camminata per tornare a casa.
Stamattina mi sono svegliata con un leggero dolore alla parte alta a destra della faccia e ho un bel bernoccolino come ricordo della crisi del sabato sera, però mi sento meglio.