mercoledì 21 novembre 2012

amico mio

Un po' questo post di Clara, un po' questo di Eva e poi questo articolo su Vanity fair che ho letto con le lacrime che scendevano, ho deciso di dedicare questo post al mio amico peloso. Anche perchè ho bisogno di mettere per scritto come sono andate le cose, devo liberarmi e forse scrivere mi farà bene.

Lui era un cagnolino bastardino, la sua mamma aveva partorito in un garage e questo signore dava via questi cuccioli. Non ricordo come mai i miei genitori decisero di prendere un cane, io avevo 7 o 8 anni, avevamo un giardino molto grande, il posto ideale per un cane. Ricordo benissimo il pomeriggio che siamo andati a prenderlo, nel viaggio di andata abbiamo deciso il nome e a ritorno lui era così impaurito che fece due pipì sui sedili della macchina, povero piccolo. Arrivati a casa si nascose sotto la siepe e usciva solo tutto impaurito per mangiare poi tornava a rifugiarsi lì sotto. Aveva il pelo corto e marrone chiaro, da grande mio padre lo soprannominò "cane lupo bonsai" perché aveva il muso da cane lupo ma le gambe erano rimaste corte e era basso. Era il cane più dolce che potete immaginare, si faceva fare tutto e con due bambine, in particolare mia sorella che era una peste, ne ha viste di tutti i colori! Mia sorella gli si metteva sopra tipo cavallo e lui non diceva niente, gli piaceva giocare con noi. Una volta giocavamo a "un due tre stella", avete presente quel gioco in cui un bambino conta e gli altri avanzano ma devono fermarsi prima che chi conta si giri dopo aver detto la frase? Lui era lì con noi e giocava con noi tanto che un mio cuginetto il giorno dopo nel tema su come aveva passato il pomeriggio scrisse "ho giocato con le mie cugine a un due tre stella, con noi c'era il cane e ha vinto lui". Era vero.
Dopo qualche hanno che era con noi i miei fecero dei lavori per fare una specie di porticato col pavimento diviso dal giardino vero e proprio, si illudevano di tenere il cane fuori e mantenere "pulita" la zona antistante la cucina. Bè lui non si sa come lo ritrovavamo sempre al di qua del recinto. Era inspiegabile, lo chiudevamo fuori e lo ritrovavamo dentro. Una volta ci capitò finalmente di vedere come faceva, si attorcigliava tutto e si intrufolava nello spazio minuscolo tra la siepe e il recinto, praticamente faceva il contorsionista pur di venire davanti alla finestra vicino a noi.
Una volta ha avuto un tumore, era già anziano, lo operammo anche se il veterinario ci disse che avrebbe vissuto al massimo altri due anni. E' rimasto con noi ancora a lungo.
Se n'è andato a 17 anni quasi 18. E' stato bene fino all'ultimo, aveva perfino accettato l'arrivo del gatto, si mangiava le sue crocchette e così per lui che per tutta la vita aveva mangiato solo pasti cucinati apposta con pasta e carne dovemmo comprare le crocchette per cani anche se secondo me quei due se le scambiavano visto che le ciotole stavano vicine. Per bere invece niente ciotola, per tutta la vita ha bevuto esclusivamente dalla base per l'ombrellone del giardino, aveva un buco in cui inserire acqua o sabbia per fare peso e non farlo volare e lui beveva da lì, alla fine divenne solo suo e comprammo un'altra base per l'ombrello.


Da un giorno all'altro si è seduto e non si è alzato più, niente da fare, le sue gambe vecchie e stanche non lo reggevano più. E' rimasto disteso e io cercavo di aiutarlo ad alzarsi ma niente. L'ho dovuto praticamente trascinare in una angolo (era pesantissimo), pulirlo dai suoi escrementi che povero ormai si faceva sotto, avvicinargli la ciotola con le crocchette e lui faticosamente mangiava. La notte la ricordo come un incubo, ha ululato sempre, in maniera straziante. Dei vicini nessuno si è lamentato (credo che molti si siano fatti la notte in bianco per quanto urlava) perché tutti gli volevano bene e soffrivano per lui.
Il giorno dopo stava anche peggio, non riusciva più ad alimentarsi. Sono corsa a casa di mia cugina e mi sono fatta dare qualche omogeneizzato di carne che dava ai suoi bimbi e l'ho imboccato con la siringa, lo stesso ho fatto per l'acqua. Era straziante vederlo così.
In quei giorni ero sola, i miei e mia sorella in vacanza, il mio futuro marito fuori all'università, io sola di fronte a quel dolore. Ho cercato conforto e aiuto nei miei zii. Tutti mi hanno consigliato di chiamare il veterinario e fargli fare una puntura per addormentarlo per sempre.
Ero confusa e non volevo, non volevo prendere quella decisione. Non volevo dirlo ai miei, erano lontani, che senso aveva farli soffrire senza poter fare niente?
Ho chiamato il mio fidanzato pregandolo di tornare subito e lui ha preso il primo treno.
Mio zio l'ha preso e l'ha sistemato in un angolo appartato del giardino.

Era sera, è arrivata mia nonna e l'ha benedetto: "Riposa in pace".
Quando è arrivato il veterinario c'erano il mio fidanzato, suo padre, due miei zii.

Io l'ho salutato: ciao amico mio, perdonami per quello che ti ho fatto.
Non potevo sopportare di essere io a decidere della sua vita, della sua morte, anche se sapevo che era la cosa giusta.
E poi non ce l'ho fatta. Non ce l'ho fatta a stare lì con lui mentre se ne andava. Sono scappata e mi hanno chiamato quando lui non c'era più.
Non me lo perdonerò mai. Non ho avuto il coraggio di stare con lui in quel momento importante. Di rassicurarlo. Ricorderò per sempre i suoi occhi impauriti.
Lui era stato con me per buona parte dell'infanzia e per l'adolescenza e mi aveva accompagnato nell'età adulta e io invece non c'ero quando lui aveva bisogno di me.
Mentre scrivo non riesco a smettere di piangere. Ma lo dovevo fare. Dovevo confessare prima o poi questa cosa. Ancora mi fa male ma la devo buttare fuori.

Gli uomini hanno a turno scavato una buca nel giardino, lì dove stava la sua cuccia. Lo hanno seppellito lì e io ho detto prima di scappare al mio fidanzato di metterci dentro un rametto di salvia e un fiore.
Quando sono tornata ho pianto, ho pianto sulla sua tomba come una disperata, niente poteva consolarmi. E qualcuno a provato a dirmi "era solo un cane, non fare così".
Non era solo un cane. Era un compagno di vita, di giochi. Ci ha amato per tutta la vita, ci ha fatto ridere, arrabbiare. Era un amico, quei suoi occhi dolci e docili e buoni non li ho mai più rivisti in nessun altro animale. Era speciale.

Sto ancora piangendo. Quando ci ripenso per me è come se fosse successo ieri.
Come ho fatto ad abbandonarti nel momento in cui più avevi bisogno di me? Non me lo perdonerò mai ma forse tu che eri così buono invece mi hai già perdonato. Anzi sicuramente sarà così.
Sei stato parte della mia vita e dopo di te nessuno ha mai potuto prender il tuo posto. Eri tu. Perdonami.

Adesso il giardino è tutto diverso. Dove c'era la tua cuccia c'è una di quelle casette di legno per gli attrezzi ma sulla ringhiera che delimita il giardino in quel punto c'è ancora appeso il tuo collare rosso e in quell'angolino dove sei sepolto ci abbiamo piantato delle rose.

lunedì 19 novembre 2012

cuore mio

Oggi abbiamo fatto l'ultimo controllo nel centro pma che ci ha seguito e  ha dato questo miracolo che cresce dentro di me.
Finalmente nell'eco si è visto benissimo la cameretta con dentro il nostro piccolino, è cresciuto tantissimo! E' lungo un centimetro! Le altre volte non si vedeva praticamente niente ma oggi...un piccoletto ben visibile con già una testolina e il corpo ben separati e un puntino pulsante, il suo cuoricino.
E' stata un'emozione travolgente. Ho guardato mio marito e fissava lo schermo intontito. A me sono scese un po' di lacrime a vederlo già così grande e a pensare a questo esserino inconsapevole che cresce dentro di me, dipende da me, a cui già batte il cuore. Siamo rimasti come due ebeti tanto che quando è entrata la dottoressa responsabile che mi ha seguito nella pma neanche me ne sono accorta.
Non so neanche cosa le ho detto, ero stravolta.
Abbiamo salutato tutti e ci siamo incamminati verso l'uscita. Per l'ultima volta abbiamo attraversato quel corridoio e varcato il portone, stavolta con uno spirito diverso, sollevato, felice.

Saliti in macchina abbiamo salutato come due scemi l'ospedale e io sono scoppiata a piangere finalmente. Il cuore non riusciva a contenere tanta felicità. Mai avrei immaginato di poter essere così felice, felice, felice. Un'altra parola non c'è. E allo stesso tempo mi mancava un po' la terra sotto i piedi perché da oggi inizia la nostra vera avventura. Abbiamo lasciato quel reparto che ci ha accompagnato fino a qui, quello di medicina della riproduzione. Da oggi sono come tutte le altre donne. Da oggi inizia la nostra nuova vita, quella "normale".

Se guardo indietro vedo tanti momenti brutti, dolore, tristezza, pianti. Ma ogni singolo momento mi ha portato qui. E ne è valsa la pena. Per provare questa felicità infinita ne è valsa la pena di tutto.

Piccolo mio (ormai non posso più chiamarti germoglietto, sei cresciuto!), da oggi siamo noi. Io ti proteggerò con tutte le mie forze, tu resta lì ben aggrappato e continua a crescere. Noi ti amiamo già in maniera infinita.
Da oggi ti prometto che scaccerò le ansie e mi godrò ogni momento insieme a te.
Da oggi sono una donna incinta.

mercoledì 14 novembre 2012

noi tre

Oggi pomeriggio in casa con mio marito e il piccolo in pancia che mi fa correre in bagno ogni due minuti per le nausee.
Abbiamo acceso il caminetto per la prima volta e mio marito ha detto abbracciandomi "il primo fuco accesso col germoglietto".
Siamo felici così tanto che ho paura.

Piccolo amore nostro, resta lì dove sei e cresci forte e sano.

Ieri l'ho detto alla futura bis-nonna. La mia nonnina era felicissima, mi ha accarezzato la pancia dicendo come un mantra "cresci cresci" e poi ha fatto lo stesso con le tette! Le ha toccate prima una e poi l'altra dicendo "cresci cresci". E siccome la benedizione della nonna ha un valore sterminato io mi sento più tranquilla.
E un pensiero al mio nonnino che non c'è più. Nonno mi manchi e so quanto saresti stato felice di sapere questa cosa. Non per fare la finta modesta ma io ero la tua nipote preferita, vero? E immagino i tuoi occhi luccicanti quando ti avrei detto che arrivava un nipotino e le tue guance pizzicose per la barba e così grandi da sbaciucchiare.

lunedì 12 novembre 2012

uno sfarfallio

E' così che la dottoressa ha chiamato il piccolo cuoricino del mio amore che ha iniziato a battere. "vedete questo sfarfallio? è il cuore che batte". Uno sfarfallio. Un cuore che batte dentro di me.
Sono rimasta senza parole, ho guardato mio marito lì accanto a me. Non ho pianto come ho sentito che molte fanno ma io sono fatta così, tengo tutto dentro fino a scoppiare, difficile far trapelare qualcosa fuori. Mia sorella mi chiama Miss Gelo perché resto sempre impassibile fino a che poi mi sciolgo e lì preparate la barca perché sono una grande produttrice di lacrime!
Appena uscita di lì mi mandano a fare delle analisi per tenere sotto controllo il versamento e ho rincontrato l'infermiera dolce e simpatica che mi ha accompagnato e accudito il giorno del pick up, era felicissima, mi ha detto che avrebbe voluto vedermi col pancione ma visto che veniamo da fuori mi farò seguire nella mia città quindi non potrà vedermi girare per l'ospedale con la panza, ci ha fatto l'in bocca al lupo. Mi sono molto emozionata.
Usciti da lì sono crollata. No, non ho aperto i rubinetti ma mi è successa la cosa che mi succede sin da piccola quando ho delle forti emozioni. Mi è venuta una botta di sonno che non mi si reggeva la testa. Tornata a casa mi sono subito mesa a letto e ho dormito come un ghiro. Ora mi sento meglio.

Adesso mi sento più tranquilla anche se la paura c'è sempre. Da circa quattro giorni è arrivata la nausea e anche se è mooooooooolto fastidiosa (non immaginavo così tanto!) sono felicissima! Primo perché mi ero ripromessa che se mai fossi stata incinta avrei amato anche le nausee, due perché mi fa sperare che il piccolo faccia bene il suo lavoro. Così vado avanti a suon di "ben venga la nausea se lui cresce e sta bene".
Certo è che ho capito che chiamarle nausee mattutine è riduttivo. Io mi ci sveglio al mattino ma è nel pomeriggio che danno il meglio. Corse in bagno e andare in giro è complicato, cammino o vado in macchina controllando i posti dove eventualmente potermi fermare a vomitare!
Qualche mammina che legge sa di qualche rimedio possibile?

Ecco, vedo che il mio blog comincia una metamorfosi...è strano. E' strano perché ancora ho tanta paura, perché dopo tanta attesa ritrovarsi catapultati così nel proprio sogno sembra assurdo e impossibile (quando la mia mente capirà che sì, è vero, sta succedendo davvero?), perché penso alle tante amiche blogger e non che ancora inseguono il loro di sogno o a chi suo malgrado vi ha dovuto rinunciare...è strano stare dall'altra parte. E il mio pensiero va a loro.

lunedì 5 novembre 2012

meraviglioso amore mio

Il mio germoglietto c'è. E ha tutte le sue cosine al suo posto, è minuscolo, solo qualche millimetro ma già lo amo, abbiamo visto la sua cameretta e il sacco vitellino, non ancora il cuore perché credo sia ancora presto, mi hanno datato a 5 settimane e 5 giorni.


Stamattina siamo arrivati in reparto e era tutto vuoto. Per fortuna vediamo uscire da una porta una dottoressa e ci spiega che stanno facendo dei lavori proprio oggi e che si sono momentaneamente trasferiti sotto nella saletta degli embrio-transfer accanto al laboratorio. Andiamo sotto e c'è una bolgia infernale peggio di quella che normalmente c'è visto che stavamo tutti ammassati in un piccolo corridoio.
Per fortuna visto che mi era capitato altre volte ma quando ero dall'altra parte della barricata so che le donne incinte hanno la precedenza, così mi avvicino alla dottoressa appena apre la porta, lei mi riconosce e mi fa entrare subito. Spero che le altre non mi abbiamo odiato ma, come succedeva a me, abbiano pensato che allora qualcuno ce la fa e magari la prossima potrebbe essere lei.
La stanza è piccolina e senza finestre, piena di dottoresse e scartoffie quindi purtroppo mio marito non può entrare. Mi metto in posizione e lei inizia a muovere la sonda dell'eco interna e non dice niente, sullo schermo tutto nero. A momenti muoio, rischio l'infarto. Vedo già la faccia preoccupata della dottoressa e immagino la sua bocca che dice "mi dispiace signora, qui non c'è niente". Invece dice "signora facciamo l'eco esterna", e appena passa la sonda sulla panica...eccolo! C'è l'utero, la camera gestazionale e il piccolo sacco vitellino. In effetti non ho proprio visto lui ma gli annessi e connessi ed è tutto a posto!
Purtroppo non si vedeva niente perché ho un leggero iperstimolo e l'addome pieno di liquido e le ovaie gonfie. Mi hanno controllato bene e prescritto punture di eparina. Ecco il perché di tutto quel gonfiore che tutti scambiano per incintitudine, ancora il germoglietto è troppo piccolo per farmi crescere la pancia ma noi non abbiamo fretta.
Così da stasera si ricomincia con le punture sulla pancia ma va benissimo. Va tutto bene se lui sta bene.

Lunedì la prossima eco sempre lì al centro. Dovrebbe vedersi il cuoricino.

In macchina accendiamo la radio e parte la canzone di Arisa "meraviglioso amore mio" e io finalmente mi commuovo pensando "meraviglioso amore mio, bisogna averne cura, stringiti forte su di me così non ho paura mai".


Adesso sono a casa, mi hanno detto di stare a riposo e ancora non mi sembra vero che stia succedendo davvero, davvero a noi, germoglietto c'è.




Germoglietto mio, ti amiamo già, cresci, cresci forte e sano e non mi abbandonare mai.



sabato 3 novembre 2012

sei diversa, che per caso...

aspetti?
Questa è la frase che mi sono sentita rivolgere circa un milione di volte in questa ultima settimana.
Certo me lo chiedevano anche prima ma adesso come rispondo?
Io avrei voluto non dirlo ai quattro venti prima dei 3 fatidici mesi, un po' per scaramanzia lo ammetto. Invece è un continuo! Sembra che sulla mia fronte passi una scritta luminosa e lampeggiante con scritto "INCINTA - INCINTA".
Ieri mi sono anche un po incavolata perché una persona che so essere chiacchierona e impicciona mi ha detto "tu sei incinta, io lo so, da quando tua madre mi ha detto che stavi male (quando ero in post transfer e non andavo a lavorare mia madre diceva che avevo l'influenza), io subito ho pensato è incinta! L'ho detto anche a mio marito, vero M.? (rivolgendosi al marito) vero che ti ho subito detto Frida è incinta?, guarda che io ho due sorelle, lo capisco, tu sei incinta". Questo è successo ieri mentre qualche giorno fa, precisamente il giorno dopo le beta, era passata a trovarmi dove lavoro e mi aveva detto " che sei incinta?" "ah ho capito non lo vuoi dire prima dei tre mesi". Ecco, non lo voglio dire. Se quindi non ti rispondo subito che cavolo continui a martellarmi? Ma sei di coccio?

Insomma non riesco a tenerlo per me. Un po' mi dispiace perchè è una cosa così bella, così incredibilmente speciale e che mi sarebbe piaciuto tenermela ancora un po' segreta, solo per me e mio marito e pochi intimi.
Invece niente. Le vedo le altre persone come mi squadrano, e non chiedono solo perché sono più educate.
Il fatto che facendo il confronto con una mia amica incinta io ho una panciottina come la sua di 4 mesi  pur essendo appena entrata nel secondo. Probabilmente la stimolazione mi ha lasciato un po' di gonfiore, solo che i pantaloni non mi vanno più, le maglie anche larghe fanno intravedere un pancino, vestiti non  ne parliamo, un po' la gente se lo aspetta visto che sono sposata da un anno e il gioco è fatto!

Lunedì avremo la prima ecografia...almeno avrei voluto aspettare quella.
Sono emozionatissima perché la vado a fare nel centro di procreazione assistita che mi ha fatto questo dono. Dovrò ripercorrere quei corridoi, entrare in quel reparto e vedere le decine di coppie che sono lì ad aspettare un monitoraggio, una visita o il pick up. Credo che sarà parecchio emozionante.
Poi lo vedrò. Spero che sia tutto al suo posto, dovrebbe vedersi un piccolo puntino di qualche millimetro  con una cerchietto attaccato, il sacco vitellino. Vedrò per la prima volta quel germoglietto che sta crescendo dentro di me.
Se sta tutto bene andremo a comprare un primo regalino per lui. Poi tornata a casa libererò uno spazio nell'armadio solo per lui, per tenere tutte le sue cose.

C'è anche un po' di paura. La felicità è così grande che non mi sembra vera e ho paura che mi sfugga tra le mani. Però non ci voglio pensare...

Germoglietto mio cresci forte e sano e resta attaccato forte forte.