sabato 27 ottobre 2012

eccomi qui

con 252 motivi per essere felice!
Inaspettatamente (per me) e incredibilmente le beta sono state positive!
Le prime in realtà le ho fatte giovedì mattina, con due giorni di anticipo, non ce la facevo più a resistere. Mercoledì è stata una giornata pesante e mi sono addormentata piangendo. Alla mattina ho detto basta! Vado! Tanto se è successo qualcosa si vedrà. E qualcosa è successo. Prime beta 106. Le ha ritirate mio marito. Quando mi ha chiamato e ho sentito quel numero e ci siamo messi a piangere tutti e due per telefono ho iniziato a sollevarmi nell'aria. Cammino a tre metri da terra. Ancora non mi sembra vero...credevo che questa gioia incredibile e nuova non l'avrei mai assaggiata. E invece eccomi qui. I germoglietti o il germoglietto è sbocciato. Siamo felici e increduli e impauriti.

domenica 21 ottobre 2012

le cose che amo

Siccome non si può restare impantanati nella tristezza e nel senso di sfigaggine per troppo tempo perché fa male alla salute ero in cerca di qualcosa che mi tirasse un po' su e l'ho trovata nel blog di missSunshine. Fare un elenco delle cose che amo per mettere bene bianco su nero le piccole cose che rendono le mie giornate felici nonostante tutto. Magari da rileggere nei momenti di sconforto e da ampliare col tempo.
Lei le ha chiamate le 100 cose che amo io inizierò con 10 che oggi già mi sembra tanto.


  1. Sentire mio marito che canticchia mentre sta facendo qualcosa
  2. la morbidezza e le fusa del mio micio quando lo coccolo
  3. svegliarmi la notte e riaddormentarmi solo dopo aver abbracciato il mio amore
  4. fare colazione insieme 
  5. la mia vestaglia a pois calda calda quando arriva il primo freddo (l'ho tirata fuori oggi)
  6. mettermi il mio olio profumato dopo la doccia
  7. immergermi completamente in un libro che mi piace
  8. il mio papà che mi dice "amore di babbo"
  9. l'abbraccio della mamma
  10. un sms inaspettato di un'amica
Mi sento già un pochino meglio!
Se chi passa di qui vuole lasciarmi il suo elenco sarei felice di leggerlo!

sabato 20 ottobre 2012

sorridi e il mondo ti sorriderà

Ma io dico per una volta non potrebbe sorridermi prima lui?

Questi giorni del pt stanno passando in modo del tutto diverso da quanto speravo e volevo. I giorni dopo il pick e fino al transfer avevo molti dolori alle ovaie e i crampi si diffondevano fino allo stomaco, potevo solo stare distesa perchè in piedi restavo piegata in due. Ho temuto fortemente di essere in iperstimolo perché i dolori erano forti. Non facevo altro che guardarmi allo specchio per vedere se ero gonfia. Poi durante il trasfer l'ho detto alla dottoressa e lei mi ha controllato con l'eco, niente iperstimolo e mi ha detto che era tutto normale. I primi giorni pt i dolori continuavano senza tregua e temevo ancora anche sapendo che se col controllo non era emerso niente voleva dire che non c'era niente di grave. Ma non riuscivo a stare tranquilla. Poi passati finalmente i dolori forti mi si è indolenzita tutta una gamba probabilmente a causa della puntura di lentogest, non riuscivo a stare distesa, ho passato una notte in bianco in salotto in piedi a camminare poi ogni tanto mi distendevo e poi di nuovo in piedi perchè la gamba mi formicolava e mi dava proprio fastidio.
Poi finalmente sto bene e arriva la notizia di mia sorella. Come vi dicevo io l'ho presa bene, in particolare per il fatto che avevo sempre il pensiero che lei potesse avere problemi come me e non l'avrei sopportato. Quando il dolore colpisce noi stessi è più facile, lo vivi tu, sulla tua pelle, impari a conoscerlo e a gestirlo ma quando colpisce chi amiamo ci sentiamo impotenti. Poi mi sono tolta un peso. Io ho un difetto, se così lo vogliamo chiamare, penso molto di più agli altri che a me stessa, forse legato a quello che dicevo la riga sopra. Così in questi anni di infertilità pensavo soprattutto ai miei genitori, al loro legittimo desiderio di diventare nonni. Ogni volta che qualcuno diceva a mia madre "dai che ora diventi nonna" riferendosi al fatto che ero andata a convivere, ogni volta che un conoscente chiedeva a mio padre "sei nonno?" e lui doveva rispondere "ancora no" per me era una pugnalata al cuore. Quando la mia nonnina mi diceva "ma quando fai un figlio" per me erano mille spilli che trafiggevano il cuore.
Ora so che i miei genitori diventeranno nonni grazie a mia sorella e mia nonna diventerà bisnonna. E' come se mi fossi tolta un peso. So che loro avranno la loro soddisfazione, la loro gioia, non importa se non sono io a dargliela.
Invece mio marito non l'ha presa bene. E' felice per loro  per carità ma è triste per noi. Insomma vive quello che io ho vissuto mille volte quando qualche amica mi diceva di essere incinta.
Lui sta vivendo un periodo difficile, è in cassa integrazione e non si vedono sbocchi. Lavoro non ce n'è. Lui lavora da tanto, appena laureato ha iniziato subito ma sapete com'è in questo paese. Ha iniziato in nero poi sottopagato ora che finalmente aveva un contratto decente la ditta prima non lo paga per mesi poi chiede la cassa. Si ritrova così ad essersi fatto il culo per anni (passatemi il francesismo) e non avere niente in mano e dei soldi neanche ve lo dico.
Così ora non fa altro che dire che è uno sfigato. Che c'è chi nella vita ottiene tutto, subito e senza sforzo e chi niente, mai, e con sacrificio. Che lui ha iniziato a razzo e finito a cazzo (un altro francesismo).
Domani è il compleanno di mio cognato e caso vuole che ci abbia invitato nello stesso locale dove a maggio abbiamo festeggiato il compleanno di mio marito. Noi a quel tempo aspettavamo l'esito della prima icsi rivelatasi negativa. Domani invece mio cognato festeggerà li con la moglie incinta. Non ci vuole neanche venire. Perché mio cognato lavora e guadagna bene e aspetta un figlio. E lui non sopporta che per noi la vita è sempre una lotta.
Io lo capisco, e dico la verità non so cosa dirgli, perché in fondo ciò che dice è vero. Cerco di consolarlo, tirarlo sù. Ma vederlo così mi distrugge. Davvero lui non ha mai avuto niente gratis, è un lavoratore, non si tira indietro davanti alla fatica. Si è sempre fatto il cosiddetto e ora si ritrova con un pugno di mosche in mano. Se non fosse per il mio lavoro non so come faremmo.

Io odio le persone che si lamentano ma quando ci vuole ci vuole! E' così difficile.

Ho perso il filo. Dicevo di questo pt strano.
Non riesco ad essere positiva. Non ci riesco. Non riesco a credere che per noi arriverà quella felicità. Sarebbe troppo bello per essere vero. E so tutto: so che bisogna essere positivi, so che pensare negativo attira il negativo. Ma stavolta è più forte di me. Clara mi sgriderà per questo!







martedì 16 ottobre 2012

si può essere più felici?

Da poco mia sorella è andata via, è passata a casa perché ci teneva a dirmi di persona una cosa importante, la più importante...è incinta!
Non mi sembra vero, sono scoppiata in lacrime con lei che mi diceva di fare piano (cioè LEI lo diceva a ME). Mi ha detto "diventerai zia". Mia sorella quella che si è sposata un mese esatto fa, lei il bimbo se l'è riportato dal viaggio di nozze! Ma ci rendiamo conto? Siamo una barzelletta! Io glielo dicevo, fallo subito, provaci subito perché dentro di me temevo che potesse avere dei problemi, era la cosa che più temevo. Non avrei sopportato vederle passare quello che sto passando io. E invece a volte la vita ci stupisce in un modo che neanche immaginiamo. Fa un giro largo ma poi la felicità arriva. 
E così io sono qui a stare attenta ad ogni movimento che faccio, a non stancarmi, a non fare sforzi. Lei in viaggio di nozze ha preso 9 aerei in 17 giorni, ha sollevato valigie, è arrivata fino a 4500 metri, si è immersa in acque gelide e a camminato per ore sotto 40 gradi.

Sono felice e un po' nel mio cuore spero che si avveri quello che lei oggi non faceva che ripetermi "partoriremo insieme, vivremo questa cosa insieme". D'altronde lei prima di partire mi aveva detto di aspettarla...

Il PT è così

Dicesi PT, ovvero post transfer, il periodo lunghissimo, interminabile che separa il giorno del transfer dal giorno delle beta. Dicesi familiarmente e affettuosamente Beta le analisi del sangue per il dosaggio dell'ormone Beta-Hcg, ormone prodotto in gravidanza e la cui presenza nel nostro sangue, o nelle urine, determina la positività del nostro risultato, insomma ci dice se siamo o no incinte.

Il Pt si caratterizza per stati di coscienza alterati, crisi isteriche, crisi mistiche, crisi, crisi, crisi di ogni genere.
A parte gli scherzi, nel pt è ovvio passare da momenti in cui ti accarezzi la pancia e parli coi tuoi embrioni di 4 o 5 cellule che fino a prova contraria ancora non hanno orecchie ma che ascoltano il tuo amore.
Dopo un millesimo di secondo stai piangendo perché tanto è andata male pure stavolta, lo sai, te lo senti.
Saranno gli ormoni che contribuiscono ma nei rari momenti di lucidità mi rendo conto di quanto sono stupida a fare certi pensieri e che è normale, e che il responso lo saprò solo con le analisi.

Stanotte ho dormito pochissimo, sono entrata nel circolo vizioso dei pensieri negativi, mi faceva male un orecchio e pure la testa. Mi sono alzata stamattina convinta che ormai avevo rovinato tutto, al momento della puntura di lentogest sono scoppiata in lacrime e povero mio marito me l'ha dovuta fare con me che singhiozzavo e urlavo "ahia! mi fa male!" neanche mi stesse sgozzando. Ho continuato a piangere per un'altra mezzora, mentre bevevo il tè e mangiavo la crostata, con lui che mi diceva di smetterla che mi faceva male (cioè faceva male ai suoi eventuali bambini). Visto che in casa eravamo solo noi mi sono sfogata con lui e gli ho detto: facile per te parlare, a te basta che stai su facebook e vai a giocare a calcetto, a te che te ne frega tanto sono io a dovermi fare le punture, la puntura mi ha fatto male per colpa tua perchè non le sai fare, facile per te dirmi stai attenta, non fare questo non fare quello, tanto sono io a dover subire tutto anche per te e tu vai a giocare a calcetto (dico la verità: io il calcetto lo odio e ho approfittato per rimarcare la cosa e cercare di farlo sentire un po' in colpa).
Lui nella sua infinita pazienza e amore mi ha ascoltato in silenzio, mi ha abbracciato e ha sbuffato con gli occhi al cielo "ce la farò?".

Poi mi è passata, mi sono fatta una doccia (non bollente ma tiepida) e ho ripreso a sperare.

sabato 13 ottobre 2012

ho seminato

due piccoli semi dentro di me. Speriamo che germoglino.


venerdì 12 ottobre 2012

e anche questa è fatta!

ieri pick up! Ho passato i due giorni precedenti con un'agitazione incredibile, manco non sapessi di cosa si trattasse. Cercavo di far vincere la razionalità, mi dicevo "lo sai che è una cavolata" ma l'ansia prendeva il sopravvento. La sera prima abbracciati sul divano ho pianto un pochino perché non avevo voglia di affrontare tutto questo, mi dicevo "ma perché?". La notte non ho dormito mai, non ho fatto altro che sognare camici, sale operatorie, infermieri e flebo e aghi. Poi mi svegliavo di soprassalto e controllavo l'ora perché avevo paura che non suonasse la sveglia e di arrivare tardi in ospedale.
Invece la sveglia ha suonato alle sei, anche se io ero già in piedi da più di un'ora. Ci siamo preparati e siamo arrivati in largo anticipo. Arrivata in stanza ho visto che c'erano solo due letti pronti e sono stata contentissima. L'altra volta eravamo sei, tutta la stanza piena e c'era troppa tensione nell'aria. Arriva l'altra ragazza ed è simpaticissima. Per lei era la prima volta così l'ho rassicurata. Quando è arrivata la barella per portarmi sotto ero ancora vestita e li ho dovuti far aspettare. Chiacchierando chiacchierando mi era passato il tempo! Mi cambio, più che altro sarebbe corretto dire mi spoglio e indosso l'orrendo camice. Mi portano fuori dalla stanza, sosta per un bacino al marito (altrimenti non ti portano via) e giù con l'ascensore. A spingere la barella è una ragazza bellissima che mi parla e mi fa ridere. Quando arriviamo anche l'infermiere che mi prende in consegna mi fa ridere facendo mille battute "non hai mangiato stamattina? niente cornetto? ah che cattivo tuo marito, lui mangiava e tu guardavi!", e io a dirgli "basta che lo stomaco mi fa gru gru". La parte peggiore è mettere l'ago per la flebo, è grosso e le mie vene come al solito non si fanno trovare. Poi arriva l'anestesista, lo riconosco e lo saluto. Lui mi fa "se ci rivediamo vuol dire che l'altra volta non è andata a buon fine?" Era davvero dispiaciuto e non sapeva che dire   , mi fa "se può consolarla a volte mi dicono che ci rivediamo perché vengono per fare il secondo". Passa a salutarmi anche l'infermiera della sala e mi accarezza.
Un po' di domande e poi via con la preanestesia. E' una sensazione bellissima, ti senti rilassata, sei ancora in te ma in pratica non te ne frega più niente di quello che ti accade intorno. Mi portano in sala, prendo posizione da sola anche se sono parecchio intontita poi dobbiamo aspettare un po' perché l'anestesista si deve assentare per un parto cesareo (sarà buon segno?). Quando arriva mi mette la mascherina e credo che nel giro di massimo tre secondi dormo beata. Mi risveglio fuori e mi sento già bene. L'altra volta invece ero molto intontita e non si sa cosa ho detto alle infermiere. Saliamo su e appena si apre la porta dell'ascensore vedo mio marito. Mi sistemano in camera dove faccio tre flebo (soluzione fisiologica che ho già iniziato sotto, antibiotico e glucosio) e dormo un pochino mentre mio marito ogni tanto mi dà un bacino sulla fronte.
Dopo mezz'ora mi sento già bene, la testa non è leggera e non mi gira come la volta scorsa e sono felicissima perché è quella la sensazione più brutta.
Mi hanno portato in sala operatoria alle nove, alle undici sono in piedi, alle dodici mi dimettono.
Tornata a casa c'è la mia mamma che ci aspetta e ci prepara un pranzo leggero (avevo una fame!). Poi inizia qualche dolorino, soprattutto all'ovaia destra che infatti era la più ripiena! Me ne vado al letto col mio micione e dormo fino alle sei. Mi sveglio ancora un po' dolorante ma sto bene. Quando ci mettiamo sul divano pensiamo è fatta!
Stanotte ogni volta che mi svegliavo pensavo ai miei embrioncini che ormai saranno formati e pensavo a loro come ai miei gemelli. Speriamo siano quelli giusti, speriamo che vogliano restare con me.

domenica 7 ottobre 2012

forza forza!

forza piccoli follicoli crescete che già non ne posso più! Ieri all'eco erano ancora piccolini ma le ovaie, specialmente quella di destra, sono già molto ingrossate. E stavolta le sento tutte. Mi sento proprio un peso sulla pancia e ho continui doloretti. La dottoressa dice che è normale...
Ieri ho avuto fortuna, durante l'eco ho beccato tutte e due le gine e ho approfittato per chiedere del numero di embrioni da trasferire. Loro mi hanno rassicurato e incoraggiato e mi hanno detto che trasferiranno solo due embrioni, sono troppo giovane e il rischio di trigemellare è alto e loro non vogliono assolutamente che avvenga anche perché mi ha detto la dottoressa "tu sei piccolina e non possiamo rischiare".
Poi mi hanno molto incoraggiato, hanno detto che i presupposti ci sono tutti e di stare tranquilla che stavolta andrà bene. Ora lo so che non sono preveggenti e che spesso i presupposti non bastano però sono stata contenta di vederle così positive.
Continuiamo col gonal e ieri sera abbiamo aggiunto anche il cetrotide maledetto. Mi lascia sempre un bozzo rosso, bollente e che prude tantissimo! Vai con il bi-buco! E speriamo che i follicoli crescano in fretta, non vedo l'ora di fare il pickup (non avrei ai creduto di poterlo dire ma è così).

mercoledì 3 ottobre 2012

un anno e un giorno fa

Il 2 ottobre dello scorso anno ci siamo sposati, era una bellissima giornata di sole caldissima.


Ieri sera siamo tornati noi due a cena nel ristorante dove abbiamo fatto il pranzo di nozze, dopo un po' arriva la signora del ristorante con un mazzo di fiori gigante e viene verso di me. Vedo il biglietto e riconosco subito la scrittura di mio marito. Rose e girasoli e un foglio con la frase della canzone di De Gregori "Sempre e per sempre": Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone, fanno il diavolo a quattro nel cuore, e passano e tornano e non la smettono mai. Sempre e per sempre tu ricordati dovunque sei, se mi cercherai sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai.
Naturalmente mi sono commossa davanti a tutti come una scema. Lo amo e mi sento così fortunata ad averlo accanto. Questa volta stiamo riuscendo davvero a viverci il tentativo fra noi, senza interferenze di nessun altro, complice anche il fatto che lui non lavora (non tutti i mali vengono per nuocere). Stiamo tanto tempo insieme noi due, io mi sento molto più serena anche se soffro un pochino di attacchi d'ansia e l'unico rimedio è stare fra le sue braccia. Credo che siano gli ormoni, mi prende all'improvviso, mi viene da piangere, tachicardia e mi sembra di non riuscire a respirare. Sarà normale?
Però a parte questo mi sento bene, affronto la cosa con più serenità, perfino la puntura serale è un appuntamento piacevole perché so che è un altro piccolo passo verso mio figlio.
Ora stiamo riflettendo su quanti embrioni trasferire. Nel centro sotto i 35 anni ne trasferiscono sempre solo due ma  vorrei chiedere se secondo loro non ne possiamo trasferire tre questa volta, sempre che si formino. Certo il pensiero di poter rischiare di avere tre gemelli un po' mi fa pensare (paura non ne avrei, sono pronta a tutto) più che altro per il rischio e non per altro. Ma so che è una possibilità rara piuttosto aumenterei la possibilità di una gravidanza singola. Vedremo come ne pensa il medico.