martedì 7 agosto 2012

il lavoro nobilita l'uomo?

Riflessioni che faccio da tanto, poi continuate con la lettura di  "Adesso basta"   e altri libri sulla cosiddetta decrescita. Il punto è: vale la pena lavorare più di 8 otto ore al giorno aggiungendo poi quelle necessarie per recarsi al lavoro, tornare a casa stanchi e non avere che poche briciole di tempo per "godersi" la vita, per fare le cose che ci piacciono, per stare con la famiglia? certo il lavoro è necessario sia per vivere (insomma per questioni economiche) sia per una soddisfazione personale. Ma chi davvero fa un lavoro che lo soddisfa in tutto? secondo me pochi fortunati. Per gli altri col tempo anche il lavoro che ci piace diventa impegnativo, stressante e stancante.
Per allargare la riflessione: che senso ha lavorare come muli per guadagnare e poi per comprare cose che avremo poco tempo per usare o che sono del tutto inutili? non sarebbe meglio lavorare meno, guadagnare meno ma avere più tempo? Avere più tempo significherebbe avere meno bisogno di cose, perché tante cose che compriamo potremmo farle noi.
Certo è difficile fare queste riflessioni se non hai una casa, dei figli, tutto si complica.
Però sono cose che mi fanno pensare...
Poi in questi ultimi mesi con uno stipendio che mancava abbiamo imparato a far quadrare i conti lo stesso, abbiamo tagliato molte spese che sembravano necessarie e si sono rivelate inutili. E ora con la cassa integrazione abbiamo scoperto un nuovo equilibrio. I soldi sono pochi ma bastano e il tempo è tanto. Certo non dico che si può vivere senza lavorare ma cambiare le cose sì. Ancora non so come, la crisi non aiuta, ammetto che siamo fortunati perché abbiamo una piccolo appartamento di proprietà e io ho un lavoro in proprio che mi impegna tanto ma mi lascia parecchia libertà però in questi giorni ci sto pensando tanto.

Concetti espressi in maniera confusa ma l'argomento è ampio. L'ho buttata lì. La riflessione continua...

6 commenti:

  1. Anch'io mi sto appassionando al tema della decrescita. Non per decrescere, visto che noi viviamo con uno stipendio,ma per vederne i lati positivi. Devo dire che leggere su questo argomento mi da' molta serenità.
    Ti consiglio di leggere i blog
    www. minimoblog.it
    www.ideetascabili.it.
    Poi ne trovi altri seguendo la scia.
    Dopo aver letto certi post, rifletto molto anche prima di comprare un libro, anche se parlano di... decrescita. ah ah ah

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    1. minimoblog lo seguo già. anche per me è un argomento che appassiona molto.

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  2. Anche io me lo chiedo. Io lavoro per vivere e non certo il contrario ma mi perdo tante altre cose. Vedo gente intorno che fa del proprio lavoro il punto centrale dell'esistenza e mi chiedo se la loro vita non sia vuota per riempirla di solo lavoro. Devo ammettere che di questi tempi molte persone devono per forza di cose stare a condizioni che in altri momenti non straebbero. Fosse per me viverei in campagna, tra gli animali con poco, ma molto poco, giusto quello che basrta per viaggiare. ma fortuna che i sogni sono gratis.
    Raffaella

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    1. è vero. oggi è un argomento arduo perchè il lavoro manca e parlare di decrescita sembra quasi un'offesa. però rifletterci non costa nulla e magari cercare di trovare un equilibrio fra i due estremi è la cosa più giusta anche se la più difficile.

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  3. E' un tema sul quale rifletto spesso anch'io..specie ultimamente, constatando che i prezzi delle "case" in città (appartamenti minuscoli dove non puoi neanche invitare qualcuno a cena) sono alle stelle. Devi lavorare e indebitarti a vita per vivere in un modo che, con tutta probabilità, non ti soddisferà perchè la maggior parte del tempo sarà dedicata a fare cose che non ti appassioneranno, mentre alla famiglia dedicherai i ritagli di tempo. Mi chiedo se non sarebbe meglio allontanarsi dalle città, tornare a vivere una vita più semplice, accontentandosi di avere meno per una qualità della vita superiore.

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  4. già e poi in fondo è proprio così che le cose muoiono

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